Come risparmiare sul pellet
Se ti stai chiedendo come sopravvivere al freddo invernale spendendo poco, qui troverai delle informazioni utili
Il pellet è un combustibile di biomassa compressa, naturale al 100%. Viene ricavato dagli scarti del legno non trattato che, dopo essere stato ridotto in segatura, viene essiccato e poi pressato sotto forma di piccoli cilindri.
La segatura resta compatta grazie alla lignina, un costituente del legno. Dunque, non vi sono solventi chimici o colle.
Ne consegue che tale materiale, in particolare quello di qualità, è ecologico: rispetta l’ambiente, gli interni e anche la salute, in quanto privo di sostanze volatili nocive. È quindi idoneo per soggetti delicati, allergici, anziani o bambini.
Questi piccoli cilindri sono venduti in sacchi da 15 kg e utilizzati per il riscaldamento domestico. Le stufe a pellet permettono di riscaldare l’ambiente durante i periodi invernali a un costo contenuto.
E se si volesse risparmiare ancora di più? Quale è il periodo migliore per acquistarli?
Il periodo giusto per risparmiare sul pellet
Secondo la legge della domanda e dell’offerta, in un libero mercato la quantità richiesta di un bene – la domanda – è inversamente proporzionale al prezzo del bene stesso.
Per semplificare il concetto: durante l’estate e la primavera, le stufe restano spente, rendendo la domanda di tale combustibile quasi pari a 0. Di conseguenza, il prezzo diminuisce permettendone l’acquisto ad un prezzo vantaggioso. Ecco perché bisogna considerare l’acquisto del pellet prestagionale.
C’è differenza tra pellet estivo e pellet invernale?
La risposta è negativa. La qualità del pellet non cambia a seconda della stagione. Piuttosto, quando si decide di acquistare tale combustibile bisogna tenere in considerazione la certificazione ENplus.
Certificazione ENplus
Un pellet di qualità deve riportare la certificazione ENplus.
In base a tale certificazione, il pellet si suddivide in tre categorie:
– A1: qualità elevata con un residuo di ceneri inferiore allo 0,7%
– A2: qualità media con un residuo di ceneri pari all’1,5%
– A3: qualità scadente con un residuo di ceneri pari al 3%. L’uso di pellet di questa categoria è destinato alle industrie e non al riscaldamento domestico.
Per semplificare: in un buon pellet per l’uso domestico deve essere certificato ENplus; inoltre, il valore delle ceneri deve essere pari all’1%, mentre quello dell’umidità non deve superare il 10%.
I cilindri devono essere compatti, di forma regolare e non eccessivamente rigidi. Non devono sgretolarsi.
Il colore, invece, non è indice di buona o pessima qualità.
Conservazione dei sacchi
La conservazione del pellet non va sottovalutata. Al fine di mantenere inalterate le sue caratteristiche, proprietà e, soprattutto, qualità, è necessario che sia rivenditori che compratori ripongano il combustibile in luoghi asciutti, ben ventilati e privi di qualsiasi fonte di umidità.
I vantaggi del pellet
– Prodotto naturale, ecologico al 100%. Bruciando, il pellet produce CO2 che, prelevata dalle piante, ritorna nel ciclo vivente della natura;
– Non contiene sostanze nocive come colle o solventi chimici;
– È facilmente reperibile;
– È un materiale di scarto, dunque non intacca la vita degli alberi;
– Alto rendimento ed elevato potere calorifico: i riscaldamenti a pellet hanno rendimenti superiori al 90%, migliori rispetto agli altri tipi. Una stufa a pellet riscalda, infatti, l’ambiente in modo immediato rispetto ai termosifoni;
– Economico rispetto ai costi di metano e gasolio;
– È pulito: il pellet produce poca polvere e poca cenere, rendendo la manutenzione più semplice e veloce rispetto ai camini o alle stufe a legna.
Prezzo
Il costo del pellet dipende da una serie di fattori: provenienza (Italia o estero), qualità, utilizzo (per caldaie o stufe) e quantità (sacchi da 15 chili, oppure quintali e tonnellate, i cui prezzi sono più vantaggiosi).