Mutui, la surroga festeggia i 10 anni

0

Sono passati esattamente dieci anni da quando è entrato in vigore il cosiddetto Decreto Bersani, che tra le altre cose concedeva ai mutuatari la possibilità di trasferire il proprio prestito da un istituto di credito a un altro. Inizialmente poco apprezzata (o poco “intesa”), questa modalità ha conquistato sempre più favori nel corso degli ultimi anni, quando le oscillazioni al ribasso dei tassi hanno convinto anche i più scettici sull’urgenza di cambiare banca per risparmiare sulle rate.

Un fenomeno in crescita

Per comprendere la portata di questo fenomeno basta dare un’occhiata ai numeri: nel 2007, la portabilità gratuita di questo strumento finanziario era scelta solo dal 20% delle persone che si avvicinavano ai mutui, mentre nel 2015 c’è stato il picco record del 64,6% di richieste sul totale. Per la verità, un primo boom dei mutui di surroga si era già registrato nel biennio 2009/20010, con uno stop “forzato” nel periodo tra il 2012 e il 2013, quando invece è stato l’acquisto della prima casa la finalità più dinamica.

Trasferire il prestito conviene

Allo stato attuale delle cose, comunque, c’è ancora una larga fetta di italiani che si rivolge a questa pratica, che rappresenta all’incirca il 47,5% del totale dei finanziamenti a lungo termine, secondo le ultime statistiche degli osservatori specializzati. Anche se, come inevitabile, l’effetto dirompente del fenomeno si è un po’ attenuato, visto che i sottoscrittori di mutuo ne hanno già approfittato in passato e i tassi ora sembrano in risalita.

Cos’è la surroga mutuo

Dal punto di vista tecnico, come evidenziato dal portale specializzato FissoVariabile, la surroga mutuo prevede specifici passaggi, senza però alcun costo aggiuntivo per il cliente che intende avvalersi della possibilità: le spese di perizia istruttoria e quelle notarili, infatti, sono a carico della nuova banca scelta, a ulteriore vantaggio dell’utenza. In pratica, con questa operazione si interviene sulle caratteristiche del mutuo, variandone tipologia di tasso, durata e spread applicato dalla banca, accedendo immediatamente a condizioni più favorevoli anche sul versante delle spese periodiche (come quelle di gestione e di incasso delle rate).

Come funziona lo strumento

Affinché sia possibile la portabilità, poi, il contratto deve riportare in maniera obbligatoria alcune informazioni chiave, a cominciare dalla destinazione della somma legata al mutuo immobiliare, oltre che le ovvie firme che testimoniano come il mutuatario ne sia a conoscenza e approvi il passaggio. Inoltre, qualsiasi clausola relativa all’impossibilità di richiedere la surrogazione viene considerata per legge nulla, e la stessa surroga può essere richiesta tutte le volte che si vuole.

Le valutazioni delle banche

Anche in questo parametro, però, occorrono precisazioni: le surroghe, infatti, devono esser approvate in via preventiva da parte degli istituti di credito, che studiano il profilo del richiedente valutandone l’affidabilità. Questo significa, ad esempio, che un debitore che abbia già più trasferimenti all’attivo possa essere recepito come troppo “passeggero” da parte di un nuovo istituto, che potrebbe pertanto decidere di non accollarsi il debito e non pagare il costo delle operazioni.

Un risparmio medio elevato

A spingere verso questo strumento gli italiani, specialmente negli ultimi due anni, è stato sia il progressivo abbassamento dei tassi di interesse, come abbiamo accennato, sia la rinata competizione tra gli istituti di credito, che sono tornati ad allargare i cordoni della borsa cercando di conquistare nuovi clienti. L’effetto pratico è stato l’ottimizzazione dei costi del mutuo, utile soprattutto a chi aveva acceso il finanziamento in periodo precedente alla crisi; secondo le ricerche, la surroga consente un risparmio medio del 35% sulla rata mensile, una riduzione molto importante per chi si impegna ad acquistare una casa.

 

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.