Lega Nord, donne, tv e anni 80: ecco il gossip del momento

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Gossip del momento. Burla superattualissima. Gag esilarante. Informazione scontata.

Eh si perché non dite che non ve lo sareste aspettato da un fiero figlio di Pontida. Non dite che non si dice. Dite piuttosto che quello non avrebbe dovuto ricoprire quel ruolo. Magari…

Allora parliamo di quel gorilla d’ignoranza al secolo conosciuto come Calderoli Roberto, attualmente senatore della Repubblica Italiana.

I nodi di discussione sono certamente due: lui e ciò che dice. Ovvero: il senatore leghista (che non è un offesa ma…spiegatelo all’interessato) e la sconvenienza del suo atteggiamento puerile relativamente alle sue funzioni.

Stabiliamo che tutti i torti non ce li ha: la Kienge, il ministro dell’integrazione, non è più seducente di Rosi Bindi. E questo è un fatto. Di cui si può certo discutere a bordo del bus o in metro in colloqui estemporanei, più o meno ragionevoli, più o meno ragionati. Cioè non ci indigniamo per l’insulto razzista (che non è certo cosa buona) ma perché un senatore ha creduto di poter parlare “liberamente” e in maniera goliardico-offensiva di un ministro. Perché in fondo se ne son dette circa la moralità del modello femminile by PDL: la Minetti, la Carfagna e via via tutte le altre ne sanno qualcosa. Mignotte era il termine più sprecato per individuarle. E a volte era una folla e non un unico cretino a recitare il coro.

Due riflessioni:

  1. In Italia la parola “mignotta”, usata per descrivere donne di facili costumi, è veicolo comico molto più di “Gorilla” se quest’ultimo è usato per indicare una bruttezza irrimediabile. E questo potrebbe senza troppi affanni rappresentare l’eredità superficiale di sti maledetti anni 80, che tutti mirano e rimirano e sui quali Raf c’aveva fatto una fortuna con un bel pezzo, che ora forse dovrà riscrivere. Cosa resterà? Una demenziale patina erotica che dalla “tv tette e culi” giunge a schizzare i tratti del latin lover mediterraneo. Uno che, guardatosi intorno, mormora fra sé e sé: “Ok qui lo posso dire!” E vai di Gorilla alla Ministra. E alla sera il bavaglino per guardare Naomi Campbell in tv e invidiare il Briatore di turno (non si sa bene se sbavi per lui o lei; esiste un detto a proposito: “A cummannà è meglio che a fottere”, forse potrebbe stimolare ulteriori riflessioni). Infatti la tesi è che la levatura media dell’attuale classe politica è data dal materiale di risulta dell’edonismo maschilista anni ‘80 che si legge negli occhi di parecchi imprenditori, pardon politici. E quindi sexy segretarie, weekend a Cortina con la moglie del capo o nella villa del capo e cose così. Per cui, se oggi la donna si è emancipata, la legge estetica odierna la riconosce solo se bella. E se è una cozza è doveroso screditarla.

 

  1. Il problema della Kienge non è di essere nera, ma solo di essere brutta e Calderoli non è razzista ma solo un porco leghista: non direbbe mai che Naomi è brutta. In fondo è andata peggio a Rosi Bindi. Peggio ma vero: è brutta, che dobbiamo farci? Il problema forse è un altro: perché l’ambito politico deve essere visivamente persuasivo? Allettante-allattante? Perché una donna in carriera deve avere l’aspetto della donna in carriera? Perché la chirurgia estetica è praticata quasi esclusivamente da uomini e non da donne?

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