Che differenza c’è tra Restauro e Risanamento Conservativo?

Cosa si intende per restauro e risanamento conservativo e quali sono le differenze? Gruppo Piloda, ci spiega meglio l'argomento e ci fa qualche esempio

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Il restauro e il risanamento conservativo sono due termini che spesso vengono utilizzati in ambito edilizio, ma è importante comprendere le differenze tra i due concetti. Entrambi hanno come obiettivo la conservazione e la valorizzazione del patrimonio architettonico, ma si differenziano per gli approcci adottati e gli interventi effettuati.

Prima di capire che differenza c’è tra restauro e risanamento conservativo, scopriamone piuttosto le definizioni.

Definizione di restauro ed esempi

Il restauro conservativo è un processo che mira a preservare l’integrità storica e artistica di un edificio o di un’opera d’arte. In questo contesto, l’obiettivo principale è quello di ripristinare le caratteristiche originali dell’opera, eliminando eventuali alterazioni o danni causati nel corso del tempo. Il restauro conservativo si basa su ricerche approfondite, analisi tecniche e interventi mirati per riportare l’opera alle sue condizioni originali.

Definizione di risanamento conservativo ed esempi

Il risanamento conservativo si concentra sul ripristino delle condizioni funzionali di un edificio, garantendo al contempo il rispetto delle caratteristiche storiche e architettoniche. In questo caso, gli interventi sono finalizzati a migliorare la sicurezza, l’efficienza energetica e la fruibilità dell’edificio, senza alterarne l’aspetto esteriore o i dettagli storici significativi.

Differenza (di approccio) tra restauro e risanamento conservativo

La differenza principale risiede nella natura dell’organismo oggetto dell’intervento.

Mentre il risanamento mira a ripristinare la funzionalità dell’edificio, il restauro è strettamente legato alle sue radici storiche. Questa differenza determina la varietà di attività permesse in ciascun caso.

Ad esempio, i lavori di restauro potrebbero implicare demolizioni parziali di strutture obsolete o leggere modifiche per rendere recuperabili reperti di valore artistico. Questo potrebbe consentire la costruzione di impianti elettrici e idrici, così come servizi igienici per il pubblico. D’altro canto, il risanamento potrebbe concentrarsi sull’accorpamento di locali o sulla suddivisione di uno spazio, ma deve rispettare l’impianto distributivo interno dell’edificio. Il risanamento può anche intervenire su elementi strutturali come muri portanti, scale e solai, senza compromettere l’involucro esterno.

Nonostante queste differenze sostanziali, ci sono interventi comuni sia nel restauro che nel risanamento. Ad esempio, il ripristino delle finiture esterne con materiali che preservano il valore dell’edificio o la ricostruzione di elementi danneggiati. Modifiche alla facciata o alle aperture esterne sono ammissibili, purché si rispettino le caratteristiche originali.

In sintesi: le linee guida per il risanamento e il restauro sono il riuso e il consolidamento, consentendo modifiche funzionali ma preservando l’efficienza delle strutture portanti e migliorando servizi e sicurezza.

Gruppo Piloda, Operazione SRL: Interventi di restauro e risanamento in tutta Italia (esempi)

Gruppo Piloda è un esempio di azienda specializzata nel settore del restauro e del risanamento conservativo. Grazie alla loro esperienza secolare, sono in grado di affrontare con successo progetti complessi e di grande valore storico-artistico. Il loro approccio incarna integralmente una filosofia che valorizza il rispetto per la storia in ogni intervento. La rifunzionalizzazione è fondamentale per conferire vitalità agli edifici nel contesto attuale, senza tralasciare il rispetto per il passato.

L’approccio distintivo del Gruppo Piloda si concretizza nell’armoniosa fusione tra tradizione e innovazione durante il processo di restauro. Le tecniche del passato si intrecciano con metodologie all’avanguardia e strumentazione tecnologica avanzata. Dai micropali alle iniezioni di resina, fino al cuci e scuci praticato con maestria e utilizzo delle antiche tecniche.

Il restauro dei beni nel nostro patrimonio è condotto con massima competenza, iniziando con analisi sofisticate e approfondite ricerche storiche. La selezione delle tecniche più appropriate per rivitalizzare un’opera artistica nasce da un costante dialogo con gli enti preposti alla tutela e con professionisti esterni.

COMPLESSO EDILIZIO VILLA MAIURI: ESEMPIO DI INTERVENTO DI RESTAURO E CONSOLIDAMENTO 

L’intervento di restauro e recupero della Villa Maiuri sita in Ercolano, si è concentrato su una duplice finalità, comprendendo sia interventi di consolidamento e risanamento, sia interventi mirati al restauro artistico.

Una delle principali innovazioni è stata la realizzazione di due scannafossi esterni, che hanno consentito l’adattamento del piano interrato per ospitare moderni laboratori di restauro. Inoltre, è stato inserito un ascensore caratterizzato da un rivestimento in vetro, finalizzato al superamento delle barriere architettoniche.

Il consolidamento strutturale è stato ottenuto attraverso l’utilizzo di avanzate tecnologie, come l‘applicazione di fibre di carbonio per rinforzare le volte. Il restauro ha coinvolto le facciate dell’edificio e i relativi stucchi, con particolare attenzione al recupero dei dipinti su carta situati nella stanza nota come “Cinese”. Gli affreschi, sia nella Villa che nelle sale arabe, nei saloni e nella cappella adiacente, sono stati oggetto di un accurato processo di recupero.

Un ulteriore intervento ha riguardato la sistemazione esterna, con la posa di un nuovo basolato nello spazio antistante l’ingresso, contribuendo così a valorizzare l’aspetto estetico complessivo dell’area.

Questo complesso di interventi ha permesso di preservare e valorizzare il patrimonio artistico e architettonico, rendendo l’edificio non solo funzionale ma anche esteticamente rinnovato.

 

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