Giovanni Cosentino,un boss sotto stress
Chissà che arteteca starà soffrendo in questi momenti Giovanni Cosentino! Eh si perché mentre il suo illustre fratello Nicola, Nico per gli amici, stava per conoscere una discreta fama nelle librerie e nelle conferenze letterarie di tutta Italia, ha deciso di porre fine alla scalata gloriosa del buon fratello. La casa editrice “Cento Autori” ha infatti rilasciato, in tempi recenti, un volume molto carino ed interessante da leggere perché si basa sull’epica esistenza del self-made man Nicola, l’imprenditore che si è fatto da solo, un po’ come il suo collega di affari e felice sponda intellettuale, Gianni Lettieri, altro autarchico prodotto della letteratura pidiellina.
Il volume si chiama “Il Casalese”. Ricorda un po’ “Il Laureato” di Nichols: si tratta infatti della ricostruzione di un’individuo che, solo contro la società, cerca di divenire uomo a tutti i costi. E che uomo che è diventato! Basta risate e ironia: conosciamo tutti il suddetto Nico, sappiamo da dove viene, cosa vuole, come la otterrà. Il libro fa poche luci sulla questione dato che, in effetti, dell’uomo in questione si sa davvero molto. La cosa sorprendente è, come al solito in questa decadente epoca, il banale sguardo che riceve, dal quale non può che nascere un banale giudizio. Solitamente lo spettacolo inghiotte anche i suoi nemici e li ripropone come suoi aspetti peculiari: per esempio quel bellimbusto di Corona si è fatto conoscere attraverso la pubblicità negativa.
Ma qui le cose prendono un’altra strada: il libro è veramente ritenuto pericoloso dall’entourage cosentiniano, tanto da sfociare in una querela alla casa editrice (più di un milione di euro richiesti) e nel repentino ritiro delle copie de “Il Casalese” dalle principali librerie italiane. Alla Feltrinelli di Milano già non esiste più, a Napoli “latita” (ironia della sorte, il girovagare sotto mentite spoglie tocca al libro e non al suo protagonista) ancora da qualche parte ed è perciò fruibile ed acquistabile. Vi ripetiamo: non ci sono particolari rivelazioni, si parla di potere mediatico, controllo del territorio ed altre espressioni e fenomeni che campeggiano nel gergo informativo di stampo cronachistico. L’importante è che il libro circoli, che sia conosciuto e diffuso come “Gomorra”, che tutti gli diano uno sguardo perché oggi non si può accettare la presenza del buon Nicola in Parlamento (hai letto bene: Nicola, Parlamento) o in qualsiasi altro ambito della vita pubblica.
Torniamo alle disattese conclusioni di prima: Giovanni non vuole questa popolarità per il fratello; si vede che sta stretta la strategia “a perdere” dell’ex paparazzo. Si vede che si presume una certa differenza fra i due in termini volumetrici, qualitativi, formali. Dai lettore che t’aspettavi? Che il buon Cosentino (non c’è differenza fra i due, fate a vostro piacimento) sfruttasse i canali mediatici per sponsorizzare la propria immagine? Ma lui è pronipote di Robinson crusoe, quello che costruiva zattere di bambù a prova di oceano. Bene, acquistate il libro e renderete giustizia all’avventuriero Nico privo della gloriosa impresa: il viaggio in zattera nell’oceano.