Celiachia: cos’è e quanto è diffusa
La celiachia riguarda l'1% della popolazione, ma meno della metà riceve una diagnosi. In questo articolo cercheremo di capire meglio cos'è la celiachia e quali sono le sue cause.
La celiachia è una patologia molto diffusa dovuta ad una reazione autoimmune al glutine. Tuttavia, sebbene si stima che i soggetti affetti da celiachia siano l’1% della popolazione, le persone diagnosticate rappresentano meno della metà.
Celiachia: cos’è e quali sono le cause
La celiachia è una patologia sistemica cronica dovuta ad una reazione autoimmune al glutine. Quest’ultima è una proteina che si trova in determinati tipi di alimenti che i celiaci non possono mangiare. In particolare, si trova nell’avena, orzo, segale, farro, frumento e kamut e può portare a dei danni alla mucosa intestinale. Il glutine quindi porta ad un’infiammazione che, se prolungata nel tempo, rischia di danneggiare i villi intestinali, compromettendo la loro capacità di assorbire i nutrienti. I sintomi che possono insorgere in seguito a questo processo possono essere diversi.
Non ci sono cure specifiche per la celiachia. L’unico modo per prevenire l’insieme delle conseguenze che abbiamo citato è l’adozione di un’alimentazione senza glutine.
Le cause della celiachia
Abbiamo visto quindi cos’è nello specifico la celiachia, ma quali sono le cause alla base di questo problema? Cosa provoca la malattia? In generale, i celiaci hanno una predisposizione genetica, dovuta a sua volta alla presenza di alcune sequenze di DNA del sistema dell’antigene leucocitario umano (HLA). Quando questi geni non fanno parte del proprio corredo genetico, l’insorgenza della malattia è esclusa o fortemente improbabile, ma la loro presenza non comporta necessariamente la malattia, rendendola semplicemente più probabile. D’altronde, quanto appena detto è dimostrato anche dai dati epidemiologici, i quali indicano che le sequenze menzionate sono presenti in circa il 30% della popolazione, ma solo il 3% ha la celiachia.
Da questi numeri, dunque, si deduce che alla base della malattia ci siano anche altre cause. Tra queste, ad esempio, rientrano l’esposizione precoce al glutine, le infezioni da rotavirus contratte durante l’infanzia e, secondo alcuni studi, anche l’allattamento al seno, in quanto ritarda l’assorbimento del glutine nel bambino, diminuendo le capacità di risposta immunitaria.
Ulteriori studi più recenti fanno riferimento ad altre cause, come ad esempio il ruolo della diversità del microbiota intestinale. Una flora batterica intestinale squilibrata infatti potrebbe favorire la risposta autoimmune del glutine.
Allo stesso tempo, si stanno conducendo studi sulle molecole presenti a livello delle cellule della mucosa intestinale, iniziati per essere uno dei possibili motivi dell’insorgenza della malattia. In particolare, si sta attenzionando la proteina che serve a regolare le giunzioni tra le cellule intestinali, nota con il nome di zonulina. Le giunzioni consentono alle cellule di comunicare tra loro, consentendo il passaggio delle sostanze. La gliadina del glutine incrementa la zonulina, causando una maggiore di giunzioni, fenomeno che a sua volta porta ad un più alto ingresso di peptidi immunogenici a livello della mucosa.
La diffusione della celiachia
Come dicevamo all’inizio, la celiachia è una malattia abbastanza diffusa, soprattutto nel continente europeo. Le stime hanno stabilito che ne è interessato circa l’1% della popolazione. Nello specifico, risulta essere 3 volte più frequente nelle donne rispetto agli uomini.
In Italia si stimano quasi 600 mila casi. Tuttavia, secondo i dati forniti dal Ministero della Salute, i diagnosticati sono solo 164.492mila, con una media di 10.000 nuove diagnosi ogni anno. Gran parte dei casi quindi non vengono rilevati e solo 1 persona celiaca su 5 riceve la diagnosi.
I segnali con i quali si manifesta la celiachia sono diversi e variano da persona a persona. I sintomi più comuni sono il gonfiore addominale, crampi all’addome, perdita di peso, meteorismo e diarrea. Inoltre, possono insorgere anche debolezza muscolare, osteoporosi, alopecia, cefalea, afte orali, convulsioni e anemia. La patologia può manifestarsi a qualsiasi età, anche se è molto più frequente nei bambini e nei soggetti con un’età intorno ai 30 anni.
Celiachia: cosa mangiare
Le persone celiache devono seguire una dieta specifica, che deve essere consigliata da esperti. In generale, i celiaci possono mangiare molti alimenti. Possono ad esempio mangiare carne e pesce non miscelati con altri ingredienti. Inoltre, possono mangiare anche dolci con miele, zucchero, maltodestrine, radice di liquirizia e anche delle caramelle senza glutine, che si possono trovare all’ingrosso caramelle Napoli.