Gig economy: anche a Napoli arriva la “Carta dei rider”

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di Michele Manfredi

Il Comune di Napoli ha presentato la “Carta dei Diritti dei rider e dei lavoratori della gig economy“: un risultato ottenuto grazie al duro lavoro della comunità dei rider e dei sindacati.
Fondamentalmente, promuovendo un’occupazione più sicura e dignitosa, la Carta mira a migliorare le condizioni economiche e lavorative di tutti coloro che si affidano alle piattaforme e-commerce per offrire la propria collaborazione.

Di cosa si tratta?

Il documento fissa in 14 articoli gli standard minimi di tutela da applicare a tutti i lavoratori e collaboratori che operano sul territorio della città di Napoli.
Sono stati regolati temi tra i quali:

  • il compenso, “che deve essere equo e dignitoso”;
  • la sicurezza “con oneri assicurativi a carico delle piattaforme”;
  • la possibilità di organizzazione sindacale.

Inoltre, è stata prevista un’attività di monitoraggio permanente per verificare che la Carta venga effettivamente applicata.

Chi e quanti sono i rider?

Come affermato dalla Buonanno, assessore comunale al Lavoro, i rider non sono esclusivamente giovani, ma anche persone più mature che, pur di guadagnare qualcosa, hanno accettato di svolgere un lavoro in condizioni oggettivamente difficili. Infatti, secondo i numeri forniti da Prisco, che è il rappresentante dell’Union Riders Napoli, in città ce ne sono oltre 2000.

Ad oggi, i rider lavorano senza ricevere un compenso fisso, che invece viene calcolato sulla base delle ore lavorate e sul numero di consegne fatte.
Nelle condizioni attuali, con questa attività si possono arrivare a guadagnare circa 7,5 euro l’ora: un compenso da cui vanno sottratti i costi per la ritenuta d’acconto o l’Iva, la benzina e la manutenzione del veicolo utilizzato (di solito un motorino).

L’opinione del Sindaco

Il Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, è apparso compiaciuto dal risultato raggiunto, affermando: «Ancora una volta Napoli è città dei diritti. Vogliamo essere in prima linea per costruire diritti per le nuove forme di lavoro che devono garantire un lavoro giusto, ben ricompensato, sicuro, senza discriminazioni e che coniughi il diritto alla salute. Noi riteniamo, come stabilisce la Costituzione, che il lavoro debba essere al centro della nostra democrazia».

Ovviamente, la Carta è solo un primo passo per una maggiore tutela dei diritti dei rider.

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