Nel futuro mangeremo insetti?

Davvero gli insetti entreranno nelle diete di ognuno di noi? Scopriamolo insieme.

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Il 3 maggio del 2021, la Commissione Europea ha aperto alla possibilità di commerciare e di allevare per scopi alimentari la tarma della farina. Si tratta di una scelta inedita da parte dell’UE, con la quale si cambia il paradigma alimentare dominante nel continente. Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro? Davvero gli insetti entreranno nelle diete di ognuno di noi? Scopriamolo insieme. 

Un nuovo tipo di alimentazione o un ritorno al passato?

Spesso si tende a pensare che il consumo di insetti sia un qualcosa di recente e inedito dal punto di vista storico. In realtà, le cose non stanno esattamente così. Innanzitutto, bisogna sottolineare che attualmente i paesi in cui non si mangiano gli insetti rappresentano una minoranza, essendo tale abitudine alimentare diffusa in molti paesi dell’Africa, Asia, America Latina e Oceania

In più, bisogna sapere che anche per l’occidente il consumo di insetti non è affatto una novità. Nel corso del ‘300, ad esempio, le campagne abruzzesi furono colpite da una grande invasione di grilli e alcuni cronisti dell’epoca raccontano che, per combattere la distruzione dei raccolti, la popolazione iniziò a cibarsi di insetti. 

Se andiamo ancora più indietro nel tempo, scopriamo che nel capitolo 11 del Levitico, Mosè fa rientrare anche gli insetti nella lista degli alimenti di cui potersi cibare, escludendo però quelli che camminano o strisciano, definiti dallo stesso impuri. Tuttavia, come affermato nel nuovo testamento, Giovanni Battisti era solito mangiare le locuste. Nell’Islam, un detto del Profeta Muhammad inoltre pare che reciti cosi:  «le locuste sono le truppe di Allah, si possono mangiare»

Per quanto riguarda gli antichi greci, sebbene Erodoto considerasse i consumatori di locuste dei barbari, non sono poche le testimonianze storiche che rilevano un alto consumo di insetti nella civiltà greca. D’altronde, lo stesso Aristotele amava il sapore delle larve di cicala, mentre invece al commediografo Aristofane piacevano sia le cavallette che le cicale. 

Ma allora da dove deriva la repulsione delle società occidentale nei confronti degli insetti? Probabilmente essa è dovuta alla loro economicità, che rendeva gli insetti un cibo “da poveri”, motivo per il quale, con l’avanzare del progresso e del benessere, il loro consumo è andato in disuso. 

Consumo di insetti e sostenibilità 

Negli ultimi anni la discussione intorno al consumo degli insetti è tornata nuovamente alla ribalta. I motivi sono diversi, ma quello principale riguarda la questione della sostenibilità. Gli insetti infatti sono molto facili da allevare. In particolare, in gran parte del mondo vengono allevati su substrati, ma le tecniche di allevamento sono in continua evoluzione. Gli insetti in allevamento vengono in genere nutriti con il mangime per polli o con scarti sicuri. Pertanto, rispetto all’allevamento dei mammiferi o degli uccelli, quello degli insetti comporta un livello di inquinamento decisamente inferiore. È proprio tale caratteristica che fa la differenza in un mondo alle prese con dei problemi ambientali di proporzioni immense. 

Ma quello della sostenibilità non è l’unico vantaggio di una dieta a base di insetti. La FAO infatti ha rilevato anche ulteriori benefici. Si tratta infatti di un tipo di alimentazione più economica, di più facile conservazione e anche di qualità migliore. Il consumo di molti insetti può apportare numerosi benefici all’organismo umano. 

Ovviamente, a fronte di tali vantaggi bisogna rilevare anche una serie di svantaggi. Uno di questi risiede proprio nella riluttanza delle società occidentali nei confronti degli insetti, soprattutto da parte di coloro che hanno un regime di alimentazione vegana o vegetariana. La crescente sensibilità verso gli animali infatti non esclude gli insetti. A questi vanno aggiunti anche una serie di problemi pratici relativi l’allevamento. 

Bisogna anche specificare che il consumo di massa di insetti, al momento, è ancora lontano. Il mercato infatti è ancora molto ristretto a causa del mangime. Tuttavia, l’evoluzione di tale mercato sembra essere quasi inevitabile ed è molto probabile che in futuro mangiare insetti diventerà una pratica sempre più diffusa. 

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