Nonostante le nostre giornate siano sostanzialmente divise tra periodo di veglia e periodo di sonno, c’è un momento che rappresenta una vera e propria tentazione per tanti, ossia il riposino pomeridiano. Se per alcuni rappresenta un toccasana, per altri il risveglio è troppo traumatico, da cui il dubbio sui benefici che la siesta comporta per il nostro organismo.
Le teorie sono tante e a seconda dell’età, della situazione, delle attività svolte e, soprattutto, della persona specifica cambiano le necessità e, di conseguenza, le modalità con le quali è meglio riposare dopo pranzo.
Solitamente dopo aver mangiato capita ai più di avere sonno, in particolar modo per il carico glicemico che il pasto ha apportato al nostro fisico. Se non si è prestata la giusta attenzione all’equilibrio complessivo degli alimenti, riposare diventa la soluzione più indicata.
Se la maggior parte delle persone che lavorano in orario d’ufficio dalle 09.00 alle 18.00 possono soltanto sognare la pennichella e rimandarla al weekend, i più giovani ed i più anziani possono approfittarne per staccare la spina. I più piccolini possono arrivare a dormire anche 2 ore, se diventa un’abitudine: l’ideale, per loro come per chiunque altro, è riposare subito dopo pranzo, in modo da evitare che ci siano ripercussioni sul sonno notturno. Anche agli anziani e, in generale, agli over65 è consigliato il riposino pomeridiano per aiutare la memoria e tenere a bada la pressione abbassando il rischio di malattie cardiache e cardiovascolari. Se l’età è particolarmente avanzata sono concessi anche più pause nel corso della giornata, anche se è meglio evitare dormite eccessivamente lunghe.
Il sonno per eccellenza è quello notturno, che va preservato evitando di dormire troppo al pomeriggio. Ed è proprio questa la principale controindicazione che porta talvolta a sostenere che il riposino pomeridiano faccia male. Ma i vantaggi di una breve pausa a cavallo dell’ora di pranzo possono essere di gran lunga maggiori: con soli 20/30 minuti di riposo, si può recuperare sia in termine di attenzione, che di energia. Ne guadagnano mente e fisico e diventa più semplice affrontare il resto della giornata.
Per il riposino pomeridiano, ad ogni modo, valgono le stesse regole del sonno notturno: attenzione quindi a stare comodi, senza andare a stressare la cervicale e tutte le ossa della schiena. Attenzione anche alla temperatura esterna, per decidere se è meglio coprirsi, con un lenzuolo o un plaid, o se sia meglio posizionarsi in un posto ventilato per contrastare l’afa.